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Sindrome premestruale, come affrontarla

Sindrome premestruale, come affrontarla

31 maggio 2023

Il ciclo mestruale, come sappiamo, è un evento del tutto naturale e fisiologico, che tutte le donne avrebbero il diritto di vivere al meglio.

Tuttavia la sindrome premestruale può colpire così intensamente da scombussolare tutto l'organismo. Come affrontarla? Scopriamolo insieme !

Con il termine sindrome premestruale si definisce un insieme di sintomi fisici ed emotivi che si manifestano nella seconda metà del ciclo mestruale, di solito 4-7 giorni prima della mestruazione, e migliora o scompare con l’inizio del ciclo. 

I sintomi emotivi più frequenti sono:

  • irritabilità;

  • cambiamenti di umore;

  • depressione;

  • ipersensibilità;

  • episodi di pianto;

  • tendenza all’isolamento;

  • mancanza di concentrazione, interesse e memoria.

I sintomi fisici comprendono:

  • gonfiore addominale;

  • tensione mammaria;

  • aumento dell’appetito;

  • gonfiore delle estremità;

  • dolori muscolari;

  • astenia;

  • disturbi del sonno;

  • cefalea. 

Questa fastidiosa sindrome innanzitutto, va affrontata a livello di stile di vita. Una regolare attività fisica quotidiana è preziosa per scaricare in modo sano tutta la tensione psicofisica che si accumula, riconquistando autocontrollo e maggiore serenità.

La pratica dello yoga può aiutare a distendere le tensioni fisiche attraverso il respiro e il rilassamento corporeo.

L’alimentazione deve evitare, specie in quei giorni, i cibi salati, che aumentano la tendenza a ritenere i liquidi, e, soprattutto, i cibi conservati, specie in scatola, che contengano glutammato. Questa sostanza aumenta la tendenza all’irritabilità e all’aumento della pressione arteriosa.

Sono da evitare anche gli alcolici e le sostanze eccitanti come caffeina e teina, mentre è da preferire un’alimentazione che privilegi frutta e verdura fresche, pesce, formaggi freschi.

Infine il sonno deve essere protetto, anche nella quantità di ore (almeno sette, meglio ancora otto), perché la sua carenza esaspera ulteriormente l’irritabilità.

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